da Nik890 » 2 mag 2021, 15:20
Ciao a tutti
Primi 400 km fatti con la 890 Adventure ritirata Venerdì e prime impressioni sul nuovo mezzo, che confermano sostanzialmente quanto di buono avevo registrato durante il breve test ride pre- acquisto.
La moto è facile, sembra essere molto più leggera di quanto sia in realtà con un bilanciamento dei pesi davvero ottimo. Io che sono 1,75 circa, con sella a 83 cm, tocco con entrambi i piedi a metà pianta, di piatto senza il minimo affanno in monopiede: è quindi una moto molto amichevole che secondo me va bene anche per chi ha qualche centimetro in meno.
Coreografico il display, con molte informazioni utili ed estremamente intuitivo da navigare. Pronti via, si schiaccia il magico pulsantino e il bicilindrico inizia a borbottare. Un rumore molto enduristico, sferraglioso e bello aperto, lontano anni luce dall’ultimo 4 cilindri jap che ho guidato fino a una settimana fa, che ti fa intendere l’indole da combattimento della ADV.
Se la moto da fermo è "amichevole", in movimento è letteralmente un fuscello: rispetto ad altre concorrenti del segmento da me provate (Tiger 900, AT1100 e Vstrom 1050) è del tutto percepibile l’incredibile feeling dinamico, che poi si ritroverà anche nell’impostare le traiettorie in entrata di curva. L’890 rispetto alle altre ha il potere di fondersi letteralmente con il pilota, il quale si limita semplicemente a pensare di “voler andare”.. la moto traduce e va.
Molto appagante è ovviamente il motore, non ha strappi né cenni di on off neanche ai bassi regimi così che si possa godere del panorama a ritmi ascetici (ma ci vuole lo spirito zen), mentre sfodera una progressione da riferimento ai medi (causa rodaggio gli alti non li ho ancora sperimentati) forte di una coppia prepotente in grado di dispensare puro godimento anzichenò.
Avendo la fortuna, motociclisticamente parlando, di vivere nel cuore dell’Abruzzo, in questi due giorni l’ho testata a dovere su praticamente ogni tipologia di strada, brevi tratti di off compresi. Sebbene tra le pietre la moto regali un certo divertimento e devo dire anche una bella sensazione di sicurezza anche a me che sono un totale impedito, trovo che il vero pane dell’890 sia il misto stretto, e lo dico da moto turista navigato senza più ormai molte velleità sportive. La ciclistica garantisce cambi di direzione fulminei e, come ho scritto prima, basta il pensiero per farle guadagnare angoli di piega inusitati per un 21 pollici. Nei tornanti poi, sempre rispetto al suo genere, siamo di fronte alla moto definitiva… non saprei come altro spiegare la facilità con cui li digerisce, in salita o in discesa che siano, con un’ uscita di curva sempre molto coinvolgente grazie alla spinta poderosa dell’LC8. Divertente il Quickshifter+ che ha senso di essere utilizzato secondo me nel misto veloce tra la seconda e la quarta marcia, più bello in progressione che in scalata. Qui devo dire però che il QS BMW, provato su un r1250rs, mi è sembrato un paio di gradini più su, molto meno brusco e più preciso, dove con la K ho avuto qualche impuntatura e anche un paio di innesti a vuoto. Per ora non mi ha entusiasmato, ma forse con i km si scioglierà un po’.
Un difettuccio a cui presto dovrò porre rimedio riguarda il parabrezza, del tutto insufficiente a garantire un degna protezione aerodinamica, con il casco in balia dei venti e con il conseguente indolenzimento della nuca già dopo un centinaio di km. A proposito di indolenzimenti, la sella sarà pure un po’ duretta, ma a me non ha dato il minimo fastidio, neanche durante i 220 km tutti in sella fatti questa mattina tra i monti, e si che io con le selle negli anni ci ho litigato parecchio.
Consumi da TFT a fine giro, mix tra allegro e turistico (ma più il primo): 4,4 l/100km.
Infine alcune piccole problematiche che farò presente al Conce appena andrò per il primo tagliando o magari prima, per recuperare quel paio di piccoli accessori che devono essermi ancora consegnati.
1. Ondeggiamenti all’anteriore- sia con (e vabbè), sia senza bauletto, il manubrio in rilascio dai 90 ai 70 km /h sbatacchia alquanto, si percepisce ovviamente molto e pericolosamente in modalità "senza mani", con qualche sentore anche sulle braccia e solo sul dritto quando si hanno le mani incollate alle manopole.
2. Probabilmente connesso al punto precedente, percepisco un piccolo gioco da cannotto lasco quando si prendono buche o piccoli avvallamenti a velocità molto ridotta, che diventa chiaro e abbastanza rumorosetto (si sente il “toc” ) se si fa la prova delle piccole microfrenate con l’anteriore.
3. In progressione dai tre ai 4 mila giri a caldo, non sempre ma molto spesso, si avverte una sorta di fischietto, come un ferro contro ferro, che tende a diminuire di intensità (ma non scompare) premendo la frizione, forse è il disco che va rodato o forse no, vedremo che ne pensano in officina.
Nel complesso sono molto soddisfatto dell’acquisto.
Se oltre ad essere così divertente, comoda, facile e indicata per i più svariati utilizzi, nei prossimi km la moto si dimostrasse anche affidabile, allora potrò dire che KTM ha inventato la vera moto totale.